Un progetto per l’inclusione: lingua, lavoro e comunità a Piacenza

Costruire una comunità più solidale e accogliente non è solo un ideale, ma un obiettivo concreto quando le iniziative sono guidate da partecipazione, co-costruzione e un forte senso di inclusione. Questo è stato il cuore pulsante del progetto “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca”, promosso dal Comune di Piacenza con il Consorzio SolCo come partner capofila e la collaborazione di 12 enti del Terzo Settore.

Grazie a questo progetto, l’apprendimento della lingua italiana è stato valorizzato non solo come strumento di comunicazione, ma come chiave per rafforzare competenze, creare nuove opportunità e favorire l’autonomia; i laboratori hanno contribuito ad accrescere le competenze, ma anche a conoscere di più la città e e svilluppare una proprioa rete; passando poi per la ricerca del lavoro e l’orientamento per la scelta scolastica, questo è stato un percorso che ha arricchito i partecipanti e l’intera comunità, grazie alla sinergia tra enti, operatori e cittadini.

 

I Pilastri del Progetto

Apprendere l’italiano

La lingua è la base dell’inclusione. Per questo sono stati organizzati laboratori linguistici gratuiti, differenziati per età e livello, che hanno coinvolto mamme con bambini, studenti e giovani. Associazioni come Mondo Aperto e Strade Blu hanno progettato percorsi personalizzati per rispondere alle diverse esigenze dei partecipanti, favorendo l’apprendimento attraverso attività pratiche e creative.

Orientamento al lavoro

Supportare i giovani nella costruzione del loro futuro professionale è stato uno degli obiettivi principali. Tra le attività proposte, corsi per la stesura del curriculum, simulazioni di colloqui e un innovativo cantiere scuola dedicato alla formazione di muratori specializzati, gestito dalla Cooperativa L’Ippogrifo.

Supporto scolastico e inclusione

Le scuole hanno rappresentato un punto focale del progetto. Percorsi di mediazione culturale, laboratori “life skills” e attività di orientamento per studenti, famiglie e insegnanti sono stati organizzati dall’Associazione Sentieri Nel Mondo. L’obiettivo? Aiutare i ragazzi a scoprire i propri talenti e favorire un dialogo tra scuola e comunità.

Cittadinanza attiva

Il progetto ha promosso un senso di appartenenza e partecipazione, attraverso laboratori e incontri per conoscere i servizi locali, sensibilizzare sul tema della violenza e incoraggiare il protagonismo dei giovani. Il Consorzio SolCo e la Cooperativa Eureka hanno lavorato per rafforzare la consapevolezza e la responsabilità civica dei partecipanti.

Laboratori extrascolastici

Fuori dalle aule, l’inclusione ha preso vita con attività creative e pratiche: dai laboratori di lettura e ceramica alla ciclomeccanica, fino all’educazione ambientale e alle esperienze in natura. Cooperative come Aurora Domus, Kairos e L’Arco hanno guidato i giovani nello sviluppo di nuove competenze e nella scoperta di passioni personali.

 

Un Evento Finale per Celebrare il Percorso

Il progetto si è concluso in grande stile il 5 dicembre, con un evento presso Il Germoglio. La giornata è stata arricchita dagli interventi degli assessori Francesco Brianzi e Nicoletta Corvi, che hanno sottolineato l’importanza del lavoro di squadra e il valore sociale di questa iniziativa. Un momento di condivisione che ha riunito tutti i partner coinvolti, celebrando il successo di un percorso che ha lasciato un segno tangibile nella comunità.

Un ringraziamento speciale va agli enti che hanno reso possibile questa esperienza, contribuendo con professionalità e passione:

  • Cooperativa Sociale L’Arco
  • Kairos Soc. Coop. Sociale
  • Aurora Domus Cooperativa Sociale Onlus
  • Strade Blu Soc. Coop. Sociale
  • L’Ippogrifo Soc. Coop. Sociale
  • Centro di Solidarietà della CDO ODV
  • Eureka Soc. Coop. Sociale ETS
  • Mondo Aperto APS
  • Associazione OK CLUB
  • Associazione Sentieri nel Mondo APS
  • Winner Mestieri Emilia Romagna Soc. Coop. Sociale
  • A.C.I.S.J.F. Protezione della Giovane di Piacenza

Questo progetto è stato un esempio concreto di come l’integrazione possa tradursi in azioni reali e di come il lavoro di squadra possa cambiare il volto di una comunità. Piacenza ha dimostrato che, con le mani unite, si può costruire un futuro più giusto e inclusivo per tutti.